Vendere e comprare su Depop: 40 consigli

Indice dei contenuti

    Premessa

    Depop esiste dal 2011, e nel corso degli anni ha raggiunto la cifra enorme di 30 milioni di utenti. Come tutte le app social, c’è la vecchia guardia di early adopters che ti parlerà con sguardo sognante di quello che Depop era, ma ormai non è più: un posto dove poter comprare abiti e accessori di seconda mano a prezzo competitivo, e dove poter vendere facilmente le cose di cui ti vuoi disfare.

    Con la costante crescita di utenti registrati su Depop è diventato molto più difficile far incontrare domanda e offerta: chi vende si lamenta di avere scarsa visibilità, chi compra non trova quello che cerca per colpa dello spam tagging. La piattaforma è troppo affollata per poter dare la stessa visibilità ad ogni utente, e i risultati di ricerca sono stati modificati in maniera da favorire chi ha più feedback e transazioni.

    Quali sono le conseguenze di tutto questo per te che hai appena scaricato l’app, con la speranza di svuotare l’armadio e recuperare qualche soldo? Che ti costerà molta più fatica già solo far vedere i tuoi oggetti in vendita, rispetto a chi ha iniziato qualche anno fa. Riuscire a venderli, poi, è ancora più complesso.

    Questo è un meccanismo all’opera nella maggior parte delle app: nel primo periodo di crescita si offrono tanti vantaggi ai nuovi utenti, in modo da far crescere la base di utilizzatori. Se l’app ha successo arriverà ad una fase di maturità dove, in pratica, sono gli utenti a lavorare per l’app: per raggiungere lo stesso numero di visualizzazioni organiche di qualche anno prima diventa necessario sponsorizzare i post. Tik Tok, Instagram, Twitter, Facebook funzionano così, e vivono delle inserzioni degli utenti.

    Per Depop in parte è diverso, perché non ci sono post sponsorizzati ma commissioni percentuali su ogni vendita. In un’ottica di guadagno, per Depop è più conveniente puntare su chi ha già venduto tanto, perché verosimilmente continuerà a farlo. Chi parte da zero, invece, dovrà faticare un po’ prima di vedere la luce del sole (ovvero, cominciare a vendere).

    C’è da dire però che il team di Depop dà molto spazio anche a chi sta iniziando, ed è facile vedere su Esplora (la vetrina curata giornalmente) anche oggetti di chi non ha fatto ancora nessuna vendita. Questo è ottimo in termini di visibilità, e in qualche modo bilancia gli effetti non proprio benefici che il nuovo algoritmo ha avuto sugli shop medio-piccoli.

    Per riassumere e concludere con un consiglio: sappi che provare a vendere su Depop ti costerà parecchia fatica all’inizio, ma non ti scoraggiare subito. Provaci con costanza per un paio di mesi, postando qualcosa ogni giorno e interagendo con i profili che trovi interessanti. Solo alla fine dei due mesi fai le tue valutazioni, sulla base dei guadagni commisurati alla fatica che hai fatto per procurarteli. A quel punto potrai scegliere consapevolmente se continuare, o smettere, o vendere altrove.

    Su Depop non si vende?

    Depop ha più di 30 milioni di utenti e il numero cresce ogni giorno: diventa sempre più difficile far vedere i propri oggetti a persone interessate a comprarli. Leggi questi punti per massimizzare la visibilità del tuo profilo:

    torna all’indice dei contenuti

    Seconda premessa

    YouTube e il web in generale sono pieni di video e articoli su come vendere su Depop. Questo articolo mette assieme tutti i consigli e le strategie più interessanti, con in più il punto di vista di Cadute di Stile dopo qualche tempo di utilizzo costante dell’app. Il risultato sono 40 cose da fare e non fare per vendere e comprare su Depop.

    Il testo è titanico ma navigabile per sezioni, così puoi leggere solo quello che ti interessa. Se vuoi saperne ancora di più, vai direttamente a “Per approfondire”: troverai soprattutto materiale in inglese, ma se non conosci abbastanza bene la lingua non ti preoccupare, la maggior parte dei consigli li trovi anche in questo articolo.

    Terza premessa

    La relativa impunità per chi si comporta male sul web può portarti sulla via oscura e farti pensare che in fondo puoi prendere qualche scorciatoia e passarla liscia in ogni caso. Cerca di non essere quella persona che:

    • spamma i propri oggetti a persone non interessate
    • interrompe la contrattazione sparendo nel nulla
    • specula sulla scarsità di certi oggetti per rivenderli a prezzo maggiorato
    • sfrutta le falle dell’app per truffare venditori/compratori
    • lascia feedback negativi per ripicca

    Se fai una qualsiasi di queste cose e va tutto bene, sappi che non durerà a lungo: Depop ha dei termini di servizio e, violandoli, puoi incorrere in una sospensione dell’account.

    torna all’indice dei contenuti

    Depop è sicuro?

    Depop ti mette a disposizione tutti gli strumenti per vendere e comprare in sicurezza, ma c’è bisogno di un po’ di attenzione in più per evitare truffe e brutte sorprese. Leggi in particolare questi punti:

    1-6: come scegliere cosa vendere su Depop

    1. Studia bene cosa vendere

    Puoi sicuramente attingere dal tuo armadio e vendere quello che non vuoi più, ma ci sono delle categorie di abbigliamento e accessori che su Depop vanno per la maggiore. Eccole in dettaglio:

    • vintage: tutto ciò che è stato prodotto almeno vent’anni fa ed è diventato, in qualche misura, iconico (per saperne di più: leggi Vintage FAQ)
    • handmade: vestiti e accessori fatto a mano, artigianali, espressioni della tua creatività individuale. Sì anche a refashion e riuso creativo
    • collezionismo: oggetti che interessano una particolare categoria di collezionisti, come sneakers, orologi, libri etc.
    • grandi firme: prodotti di designer affermati e/o di tendenza

    2. Scegli una nicchia

    Oltre alle categorie di cui abbiamo parlato qui sopra, cerca (se possibile) di restringere ancora il tuo campo d’azione. Qualche esempio: se vendi vintage, magari hai particolare occhio per le giacche a vento anni ‘80 – ‘90; se vendi handmade potresti produrre solo orecchini o collane, e così via. Più dai un’impronta individuale al tuo shop e più sarai memorabile per i tuoi follower, che riconosceranno la tua specialità e professionalità.

    3. Visita spesso Esplora per capire cosa va di moda

    Cappelli da pescatore, maglioni della nonna, felpe in pile, blazer, stampe azteche, camicie a quadri, sneaker bianche – e potremmo continuare all’infinito. Il punto è: prendi spunto dalla sezione Esplora per capire cosa vende e cosa no su Depop. Tieni a mente i trend quando fai scorta di oggetti da vendere, e ricorda che ogni piattaforma ha la sua specificità.

    gli oggetti selezionati da Depop su Esplora classificati per tipo
    Le categorie che si vedono più spesso su Esplora

    4. Procurati il materiale per iniziare

    Anche qui ci sono diverse opzioni:

    • svuota l’armadio, ci sono buone probabilità di trovare cose che hai comprato e mai (o poco) usato
    • chiedi ad amici e parenti, che come te hanno fatto scorta di indumenti che non usano più
    • vai al mercato, l’alternativa a pagamento più economica per procurarti il materiale da vedere (leggi anche Dieci trucchi per fare affari al mercato rionale)
    • visita i negozi che vendono usato, ma occhio all’etichetta: risparmi soprattutto con gli invenduti da qualche mese
    • online su Ebay, Subito.it, Kijiji e Marketplace di Facebook si possono trovare cose interessanti, facendo un uso saggio dei filtri di ricerca
    • compra in stock, dai venditori all’ingrosso specializzati in grosse quantità di merce (metodo raccomandato solo se vendi tanto e velocemente)

    Depop è solo per i vestiti?

    Non solo: puoi vendere su Depop accessori, gioielli, scarpe, libri, oggetti fatti da te, macchine fotografiche, mobili vintage. Consulta l’elenco degli oggetti proibiti su Depop (in inglese). Ad eccezione di questi, puoi vendere di tutto.

    5. Attenzione alle giacenze

    Specialmente all’inizio ti capiterà di accumulare più prodotti di quelli che riesci a vendere su Depop: è fisiologico, e le cose andranno meglio man mano che acquisterai visibilità. Nel frattempo, l’unico modo per sopravvivere al tuo stesso inventario è rivendere soprattutto cose che non ti dispiacerebbe riutilizzare nel caso non riuscissi a darle via.

    6. Gestisci con cura l’inventario

    Specie se compri per rivendere, ti sarà utile tenere traccia di tutto quello che spendi per procurarti il materiale. Puoi inserire tutti i pezzi su un foglio di calcolo, col prezzo che ti sono costati su una colonna e col profitto che ne hai tratto rivendendoli su un’altra. Così facendo alla fine dell’anno avrai un’idea più chiara della sostenibilità della tua attività.

    Quando arrivano i soldi di una vendita su Depop?

    Subito: oltre alla notifica di Depop, anche PayPal ti manda un messaggio sull’e-mail collegata al tuo conto appena ricevuto l’accredito. Controlla sempre di aver ricevuto entrambe le notifiche prima di spedire.

    torna all’indice dei contenuti

    7-10: come stabilire il prezzo di vendita

    7. Capisci il valore dell’oggetto

    Se l’oggetto è relativamente nuovo cerca il prezzo sul sito del venditore, e abbassalo in maniera proporzionale a quanto è stato usato. Se si tratta di capi o accessori vintage, fai una ricerca su Depop stesso, su Ebay e su tutti i marketplace dove puoi trovare materiale simile. 

    Nota bene: usa i filtri di ricerca, per vedere solo prezzi di cose effettivamente vendute. Altrimenti corri il rischio di dare un prezzo esorbitante che nessuno vorrà pagare, e otterrai l’effetto opposto a quello sperato.

    Marca e rarità sono due caratteristiche che possono giustificare un aumento di prezzo, ma assicurati di aver fatto una ricerca approfondita prima di aggiungere un paio di zeri al costo del tuo prossimo post. Chiedi consiglio ai tuoi venditori di vintage di fiducia; se non ne hai, posta il tuo quesito su un forum specializzato.

    8. Tieni conto di spedizione e commissioni

    Depop trattiene il 10% del prezzo di vendita (spedizione compresa), e alle commissioni di Depop si aggiungono quelle di PayPal: 3,4% del prezzo di vendita (spedizione compresa) +0,35€. La spedizione può essere a tuo carico (se offri la spedizione gratuita) o a carico di chi compra: in media spedire un pacco tracciabile costa circa 7€

    Tieni a mente queste detrazioni quando stabilisci il prezzo, e considera che il tuo guadagno effettivo sarà al netto di queste spese.

    Come calcolare le commissioni su Depop e stabilire il prezzo totale?

    C’è un link utilissimo per calcolare prezzo e/o profitto su Depop, ed è Depop Calculator (in inglese). Inserisci tutti i costi nei campi corrispondenti (costo di reperimento, costi di spedizione e profitto desiderato) e troverai il prezzo a cui vendere al netto delle commissioni.

    9. Stabilisci un margine di negoziabilità

    Riassumendo:

    • fai ricerca sul prezzo di mercato del tuo oggetto
    • stabilisci un prezzo accettabile
    • aggingi al prezzo tutte le spese di spedizione e commissioni

    L’ultimo consiglio è: tieni il prezzo abbastanza alto da avere ancora un minimo margine di sconto.

    Questo può essere utile in due casi: per avere una controfferta da fare a chi mostra interesse ma non vuole pagare il prezzo intero, o per mettere in saldo l’oggetto se non riesci a venderlo in tempi brevi.

    Con tutte queste aggiunte può capitare che il prezzo finale diventi più alto del previsto. Se pensi che sia difficile riuscire vendere a quel prezzo, non resta che rinunciare a un po’ di margine di profitto. Oppure rinunciare a vendere su Depop e cercare altri canali.

    Chi paga la spedizione su Depop?

    Depop ti consiglia di impostare la spedizione gratuita per vendere più facilmente i tuoi oggetti: in questo caso la spedizione è a carico tuo e non di chi compra. In tutti gli altri casi, cioè se inserisci il prezzo di spedizione sull’inserzione, la spedizione è a carico di chi compra.

    10. Attenzione alle pratiche di commercio sleale

    Comprare un oggetto a diffusione limitata per poi specularci sopra rivendendolo a prezzo maggiorato, ad esempio. Scarpe della LIDL, siete proprio voi l’esempio che ho in mente? Costo 15€, andate a ruba nei negozi, spuntate come funghi su eBay a prezzi imbarazzanti.

    Al di là del fatto che non è detto che ci sia un mercato per ogni oggetto collezionabile, chi ha un minimo di sale in zucca capisce le tue intenzioni truffaldine e ti sta lontano chilometri. In più la tua fama si negativizza all’istante, senza neanche bisogno di una reale esperienza d’acquisto negativa.

    Si può vendere su Depop senza PayPal?

    Senza un account PayPal collegato non puoi vendere su Depop. Se una persona ti propone di vendere o comprare fuori dall’app e tu accetti, ricorda che se qualcosa va male non puoi chiedere nessun rimborso a Depop. Rischi inoltre che il tuo profilo venga sospeso se scambi informazioni (come il numero di telefono) via messaggio privato. Per saperne di più leggi come vendere in sicurezza direttamente sull’help di Depop.

    torna all’indice dei contenuti

    11-15: come impostare il profilo e ottimizzare i post

    11. Inserire nei testi ogni dettaglio utile

    Se le foto catturano l’attenzione dei potenziali clienti, i testi possono essere determinanti per vendere su Depop. I testi hanno una lunghezza limitata, perciò assicurati di dire tutto il necessario in maniera sintetica e precisa.

    Sulla bio: non perdere tempo e caratteri a scrivere che vuoi svuotare l’armadio per fare spazio a cose nuove, come il 99,9% degli utenti su Depop. Scrivi piuttosto quante volte spedisci a settimana, se accetti scambi, se accetti resi, se i prezzi sono trattabili. Pensa alla bio come alle politiche del tuo negozio dette in estrema sintesi.

    Sulla descrizione dell’oggetto: non costringere chi vuole comprare a contattarti per avere delle informazioni di base. Nella descrizione taglia corto con gli splendido&delizioso e inserisci sempre taglia, composizione, eventuali difetti, misure. A costo di ripeterci, leggi anche il consiglio successivo:

    12. Descrivi accuratamente l’oggetto

    La funzione di ricerca di Depop non si basa solo sugli hashtag, ma su qualsiasi parola venga inserita nel testo. Ha senso, quindi, descrivere minuziosamente l’oggetto che stai vendendo: colori, tessuti e materiali, marca, provenienza, lavorazioni particolari, vestibilità, stile.

    Man mano che prenderai confidenza con l’app imparerai una serie di termini tecnici che ti permetteranno di descrivere con precisione dettagli che mai avresti considerato importanti, prima di vendere.

    C’è anche un altro vantaggio nell’essere specifici: si abbassa il rischio di dispute con clienti scontenti che, per mancanza di informazioni chiare, si erano fatti un’idea dell’oggetto diversa dalla realtà.

    13. Non fare spam tagging

    Un tempo su Depop si potevano inserire tutti gli hashtag che volevi (sempre nei limiti di lunghezza del testo). Successivamente il numero massimo di hashtag è stato abbassato a 5 perché in tanti ne facevano un uso improprio: inserire hashtag molto cercati, ma scarsamente o per niente pertinenti con l’oggetto in questione, solo per massimizzare la probabilità che l’oggetto comparisse nelle ricerche.

    Questo fenomeno continua a verificarsi, solo che adesso i tag spam non hanno più un cancelletto davanti. Ora gli spam taggers aggiungono un paragrafo in coda alla descrizione, che contiene una sfilza di parole non correlate ma molto ricercate; oppure sono le descrizioni stesse che si destrutturano fino a perdere senso per il lettore umano, piene di termini che non ti spiegano quello che stai vedendo.

    Perché non farlo, se mi porta un vantaggio? Perché peggiora l’esperienza sull’app di tutti: svuota di significato le ricerche (consiglio: usa sempre i filtri), riempie di frustrazione potenziali clienti e sottrae visualizzazioni e a chi quell’oggetto su Depop lo vende davvero.

    Non è proprio spam tagging, ma non usare hashtag come #depopfamous, #depopular e simili: sono hashtag utilizzati in passato da Depop per campagne limitate nel tempo, e che ora non aggiungono nessun valore al tuo post – anzi, tolgono spazio ad hashtag più sensati come quelli per materiali, marca, stile ed epoca di riferimento.

    Sulla stessa scia, sembra essere poco produttivo anche menzionare il team di Depop nei propri post nella speranza di essere inseriti su Esplora, se non altro perché la quantità di menzioni ricevute dal team le rende tutte indistinguibili da un perpetuo rumore di fondo.

    screenshot di esempio: spam sulla marca su Depop
    Spam sulla marca per sfruttare la visibilità dei brand di tendenza
    screenshot di esempio: spam sulla descrizione su Depop
    Descrizione che incorpora oggetti simili, al limite dello spam
    screenshot di esempio: spam sulla descrizione su Depop
    Spam tag non correlati con l’oggetto inseriti nella descrizione

    14. Non modificare la vestibilità del capo

    Un’altra pratica che peggiora le funzionalità di ricerca su Depop è quando, con la scusa dell’oversize, un capo viene descritto come adatto “dalla S alla XL”. Il risultato è che le persone che vestono taglie più grandi non trovano capi per loro, e quando li trovano li vedono indossati in modi che ne alterano la vestibilità, rendendogli di fatto impossibile capire se può andar bene oppure no.

    Perciò il consiglio è: se un capo è XL, scrivi che la taglia è una XL. Se lo mostri indossato, abbi cura di farlo vedere nelle sue dimensioni realistiche in almeno una delle foto. E inserisci sempre le misure nella descrizione.

    15. Compila tutti i campi per migliorare l’inserzione

    Da qualche tempo Depop ha aggiunto dei campi da compilare per aumentare la visibilità dell’oggetto. Colore, fonte, età e stile vanno inseriti per permettere una ricerca sempre più capillare. Se hai qualche dubbio, puoi fare riferimento a una guida in inglese su come attribuire fonte e stile, resa disponibile da Glaney070 sul Reddit di Depop.

    torna all’indice dei contenuti

    Come finire su Esplora?

    Se vuoi ottimizzare i tuoi oggetti per renderli adatti alla vetrina di Depop leggi questi punti:

    Sul sito di Depop trovi un articolo con alcuni consigli per essere selezionati per la sezione Esplora. Nota bene: Esplora ti dà molta visibilità, ma non è detto che un oggetto che finisce su Esplora venga venduto prima.

    16-23: come curare l’aspetto visivo (foto e video)

    16. Trova uno stile coerente per le tue foto

    C’è chi fotografa sempre su sfondo bianco, chi davanti a una parete colorata, chi in giardino. Non è importante quale stile usi, l’importante è che sia coerente, riconoscibile e non sottragga l’attenzione dall’oggetto che stai vendendo.

    Questa non è una regola ferrea, c’è anche chi ha successo facendo tutto il contrario: dieci ambientazioni diverse con uno sfondo sempre ingombro. Di sicuro, però, avere uno sfondo uniforme e qualche segno distintivo aiuta i potenziali clienti a riconoscere i tuoi post sul proprio feed, ad abituarsi pian piano ai tuoi contenuti e a considerarti professionale e affidabile.

    screenshot shop Doppelvintage su Depop
    Lo shop di Doppelvintage su Depop
    screenshot shop Cadute di Stile su Depop
    Il negozio di Cadute di Stile su Depop
    screenshot shop Interno 3 Vintage su Depop
    Lo shop di Interno 3 Vintage su Depop

    17. Fotografa i capi con luce naturale o luci neutre

    Chi compra non può vedere dal vivo di che colore è l’oggetto che vendi, quindi è importante che i colori delle foto siano fedeli alla realtà. Per questo motivo evita di fotografare dentro casa con la luce accesa: la luce giallastra in interni falsa l’aspetto reale dei colori.

    La luce del sole in esterni, o in interni vicino a una finestra luminosa, è la luce migliore per fare foto realistiche e vendere su Depop. Se vuoi fare un salto di qualità puoi anche investire qualche soldo in luci fotografiche da interni o flash, ma se stai appena iniziando la luce del giorno è la tua più fedele alleata.

    Per ulteriori informazioni leggi l’articolo Come scattare foto e video in stile Depop, dove il team dell’app spiega quali caratteristiche deve avere una buona foto/video per essere inserita nella sezione Esplora.

    18. Usa al meglio le quattro foto disponibili

    Rispetto ad altre app o marketplace Depop è particolarmente avaro di foto: ne hai a disposizione solo quattro per descrivere l’oggetto che vendi. Se è un capo di abbigliamento fotografalo di fronte, di spalle, di lato e in dettaglio. Se ci sono dei difetti cerca di includerli nelle foto, ma se non ci riesci puoi pubblicare un post aggiuntivo solo per dettagli, difetti e simili. Considera che il limite di 4 può arrivare a 5 se aggiungi un video.

    Usare al meglio le foto disponibili significa anche scegliere un’inquadratura che isoli chiaramente l’oggetto in vendita. Se ti fotografi a figura intera diventa difficile capire a un primo sguardo cosa stai vendendo: una maglietta, un paio di pantaloni, delle scarpe? Piuttosto restringi l’inquadratura per facilitare la lettura della foto: dalla vita in su per camicie, maglioni, giacche, magliette; dalla vita in giù per pantaloni e gonne; a figura intera per vestiti e tute e un dettaglio stretto per accessori e scarpe.

    19. Sfrutta i video per i dettagli difficili da fotografare

    Ci sono tessuti o materiali che hanno lavorazioni particolari difficili da catturare in foto, ma molto più semplici da mostrare girando un breve video. Anche per i video vale la stessa raccomandazione sull’utilizzare luce naturale. L’ideale sarebbe mostrare il capo indossato, ma se non ci riesci l’importante è che il dettaglio filmato sia chiaro e ben visibile.

    20. Posta (preferibilmente) i capi indossati

    Su questo consiglio non c’è consenso assoluto, ma è opinione diffusa che facendo le foto ai capi indossati sia più semplice venderli, perché le persone interessate riescono a capire meglio come quel capo potrebbe stargli addosso. E in effetti capita spesso di di ricevere messaggi che chiedono foto indossate di capi pubblicati come semplice flat lay (stesi su una superficie). Per evitarti la doppia fatica di fotografare la stessa cosa due volte, tanto vale postarla direttamente indossata.

    Se vendi cose che non ti stanno, non ti preoccupare: ci saranno persone motivate all’acquisto che compreranno lo stesso. Ricordati però di inserire le misure del capo nella descrizione.

    21. Non usare le foto del sito del produttore

    Non farlo, per diverse ragioni:

    1. è quello che fa chi vende in dropshipping (vedi il punto 38), quindi stai facendo una cosa interpretabile come losca, ad un occhio attento
    2. per quanto poco usato, il tuo capo è comunque diverso da quello fotografato addosso a una modella: tanto più è diverso, tanto più ti esponi al rischio di una recensione negativa
    3. Depop premia i contenuti originali, e con una foto del genere non andrai mai su Esplora
    4. Le persone interessate ti chiederanno comunque una foto del capo indossato da te
    esempio di foto da sito del produttore per vendere articolo su Depop
    Pubblicare le foto del produttore per vendere su Depop: meglio di no

    22. Rifai le foto ai vecchi post per renderli più attuali

    Più tempo passi a vendere su Depop e più affini l’occhio e capisci come fare foto accattivanti. Ne consegue che se hai oggetti invenduti da mesi avrai anche delle foto che mal si adattano al tuo feed del momento. A quel punto, te lo dico con mestizia (perché è un doppio lavoro per la stessa paga), conviene rifare le foto per avere più possibilità di vendere l’oggetto.

    rifare le foto ai vecchi post su Depop: prima e dopo
    Cambiare (migliorandole) le foto agli oggetti invenduti: funziona 😉

    23. Prendi ispirazione dai profili che ti piacciono

    Nessuno nasce imparato, quindi non preoccuparti se non trovi subito l’ispirazione per personalizzare il tuo Depop. Una cosa che puoi fare per cominciare è prendere spunto dai profili che ti piacciono. Chiediti cosa ti attira di un certo profilo, e pensa a quali dei suoi accorgimenti puoi usare anche tu per rendere più interessanti i tuoi post.

    Due note a margine: 

    • prendere spunto non è copiare tutto: perché chi conosce l’originale dovrebbe seguire anche te, che (se va bene) sei una replica solo parzialmente riuscita?
    • cerca di stabilire un salutare compromesso tra riconoscibilità e complessità: bastano pochi elementi per personalizzare un layout, non serve allestire un editoriale di moda ogni volta che fotografi nuove cose da postare. Altrimenti rischi di perdere l’entusiasmo molto presto.

    torna all’indice dei contenuti

    Bisogna avere tanti follower per vendere su Depop?

    Non è necessario avere tanti follower per vendere su Depop: questo perché le persone, se interessate, possono arrivare ai tuoi post con una funzione di ricerca molto raffinata. Certo, se hai tanti follower i tuoi post raggiungono potenzialmente più persone; ma se stai appena iniziando non ti scoraggiare. Leggi la prossima sezione come aumentare la visibilità dei tuoi oggetti per avere qualche dritta su come ottimizzare i post.

    24-29: come aumentare la visibilità dei tuoi oggetti

    24. Posta nuovi oggetti con regolarità

    Dove c’è algoritmo, c’è necessità di postare con regolarità. Hai dieci cose da vendere su Depop? Postane una ogni 3 giorni per un mese. Ne hai 60? Postane una al giorno per due mesi. L’importante è mantenere sempre il ritmo, per quanto disumano possa sembrare (e lo sembrerà spesso). Se interagisci regolarmente con l’app l’algoritmo renderà più visibili i tuoi post.

    I top seller dicono anche che più posti e più vendi, ma per i comuni mortali può essere difficile abbinare un’attività full-time su Depop a una vita con mille altre cose da fare durante il giorno. Qui arriva la domanda fatidica: qual è il tuo scopo? Vuoi liberare l’armadio o vuoi intraprendere una carriera da reseller? La risposta che dai ti dirà anche quanto tempo giornaliero dedicare alle tue attività sull’app.

    So cosa stai pensando: stai cominciando a realizzare che tutto quello che hai letto nelle 3 premesse al prezzo di 1 è vero, ed è un sommo sbattimento vendere su Depop. È giunto il momento dell’aneddoto personale motivazionale al gusto stelle-e-strisce.

    Ho un profilo Depop aperto da un annetto, mai curato con costanza. Qualche mese fa mi guardo ¾ dei video pubblicati su YouTube a tema “vendere su Depop” e comincio ad apportare modifiche e migliorie al mio profilo, seguendo gli stessi consigli che sto snocciolando ora a te. Un paio di mesi passati a postare con regolarità, ad interagire con l’app e a leggere il forum di Reddit su Depop. N I E N T E. Molti follower in più, ma sostanzialmente inattivi. Zero vendite. Allento l’accanimento con cui mi stavo dedicando alla faccenda, e indovina un po’? Mi va un gilet su Esplora!

    Un altro mesetto dopo faccio la prima vendita ufficiale, tutta contenta delle mie cinque stellette. Qualche giorno dopo, un altro oggetto in Esplora. La verità quindi è questa: sì, è uno sbattimento, sì, si vende meglio altrove ma sì, è anche divertente. Rispetto ad altre app i guadagni sono più contenuti, ma l’esperienza utente è migliore.

    Come crescere su Depop?

    Crescere su Depop è soprattutto una questione di costanza. Avere migliaia di follower può non essere un obiettivo realistico partendo da zero, e non è neanche così importante per vendere davvero. Posta regolarmente, comunica in maniera chiara e amichevole, rendi originale il tuo shop e cura le foto. Il resto arriverà da sé, pian piano.

    25. Posta nei momenti di maggiore visibilità

    Quali sono i momenti di maggiore visibilità? Secondo Depop i momenti in cui l’app è più affollata sono:

    • la sera
    • nei weekend
    • nei giorni di paga
    • in particolari occasioni stagionali (Natale, Black Friday etc.)

    E in effetti i conti tornano: la maggior parte delle notifiche arrivano il pomeriggio e la sera. Quando posterai ricorda che può arrivarti una richiesta di informazioni anche alle dieci di sera. Ma tu avrai già seguito il consiglio descrivi accuratamente l’oggetto e avrai ridotto sensibilmente il numero di persone che ti contatteranno per chiederti cose che hai già scritto sul post.

    26. Fai spesso un refresh dei tuoi post

    Questo è un sistema laborioso ma utile per assicurare un po’ di visibilità in più ai tuoi post. Funziona così: vai su un tuo oggetto, clicchi su “modifica” e ripubblichi l’inserzione tale e quale (o ne approfitti per migliorarla, ma è opzionale). I tuoi follower non lo vedranno riapparire sul feed, ma chi cerca qualcosa di simile vedrà il tuo oggetto in cima ai risultati della sua ricerca.

    “In cima” è un concetto da definire meglio: l’algoritmo tende a mettere più in alto i post di venditori con più vendite e/o più like, ma se il tuo post con zero like senza refresh può essere in fondo a un elenco di 300 oggetti, con un refresh può arrivare più su, diciamo a metà lista. Anche più in alto in realtà, dipende molto da quanti oggetti dello stesso tipo vengono pubblicati, da quanto il tuo oggetto corrisponde alla ricerca che è stata fatta, da quanta richiesta c’è dell’oggetto e da altre variabili più difficili da capire facendo ingegneria inversa.

    Anche “spesso” è un concetto da definire meglio: significa sicuramente che lo puoi fare giornalmente nel momento di maggiore visibilità, ma c’è chi ripete l’operazione molte volte durante la giornata perché sembra funzionare bene. Funzionare significa che ti arrivano dei like e dei follow e, auspicabilmente, delle vendite. Ma quelle, si sa, sono un po’ più rare.

    C’è anche chi sostiene che il refresh non andrebbe fatto troppo spesso, perché può essere fastidioso per chi compra trovare nei risultati di ricerca sempre gli stessi post. Questo dipende molto dal tipo di oggetti che si vendono, e per capire quanto spesso fare refresh per avere più visibilità, come al solito, è importante l’osservazione empirica. Scoprirai cosa funziona meglio per te dopo aver sperimentato un po’ per qualche tempo.

    Secondo la mia esperienza ci vogliono circa 5 minuti per fare un refresh completo dei post per un profilo con circa 60 oggetti in vendita: è un’operazione da criceto sulla ruota, senza dubbio, ma continua a sembrarmi un’opzione migliore che sponsorizzare i post (Vinted, eBay e Facebook Marketplace, sì, parlo di voi e del vostro acuto sistema di fare soldi anche senza transazioni).

    Ultimamente poi Depop ha reso l’operazione del refresh ancora più rapida: vai sull’icona del negozio, dalla sezione IN VENDITA tocca vedi tutto per accedere alla lista dei tuoi articoli, infine vai sul bottone modifica oggetto. Ripeti l’operazione per tutti gli articoli che vuoi.

    screenshot refresh oggetto su Depop
    Per fare refresh del post: vai su modifica…
    screenshot refresh oggetto su Depop
    … e poi vai direttamente a “pubblica l’inserzione”

    27. Interagisci con i post su Esplora

    Questo consiglio è un po’ controverso: è opinione comune tra chi vende su Depop (anche con un certo successo) che mettere like ai post su Esplora abbia un buon ritorno in visibilità, misurabile in termini di nuovi like e nuovi follower.

    Questo, in effetti, succede. Ma ad uno sguardo più ravvicinato si scopre che i like e i follow arrivano quasi esclusivamente da altri profili che vendono, a propria volta alla ricerca di un po’ di visibilità in più. Chi è su Depop per comprare sembra passare attraverso altri canali – principalmente la funzione di ricerca.

    28. Promuovi il tuo profilo Depop su Instagram o TikTok

    La visibilità non è solo interna alla piattaforma, ma può venire anche da altre app o social. Il primo a venire in mente, per affinità di layout e di contenuti è Instagram; ma ultimamente chi vende vintage e secondhand ha scoperto anche TikTok

    È Depop stesso a suggerire cosa postare sui social quando si promuove il proprio profilo:

    • nuovi arrivi
    • dietro le quinte
    • foto lifestyle
    • attività promozionali (come sconti e spedizioni gratuite).

    A questo proposito una funzionalità utile di Depop è il bottone “condividi profilo”: scegli 4 post per comporre un’immagine e condividerla sui social o su app di messaggistica.

    29. Non promuovere il tuo profilo Depop sui social senza aggiungere valore

    Depop è una piattaforma per vendere e comprare; i social sono piattaforme per narrare e condividere. Questa fondamentale distinzione ci suggerisce qualcosa: non ha senso copiare e incollare i post di Depop su Instagram, né fare i video dove indossi tutto l’inventario facendo le mossette e postarli su Tiktok o Reels.

    Sui social aggiungere valore significa dare un tuo punto di vista su cose che presumibilmente ti stanno a cuore se vendi vintage e secondhand. Cito a caso: la sostenibilità, il riuso, il DIY, come scegli cosa rivendere, quali stili preferisci e perché. 

    Se non hai qualcosa da dire su questi argomenti (e permettimi di dubitarne, perché ad occhio e croce lo fai soprattutto per passione), allora il profilo Depop è più che sufficiente.

    30. Interagisci con gli altri profili in maniera strategica

    Sparare nel mucchio non è mai una buona idea se hai già in mente un bersaglio. Seguire in massa profili a caso avrà come unico risultato quello di intasarti il feed con milioni di oggetti di scarso interesse per te. Abbiamo capito che ci vuole un’impronta personale nella gestione di un profilo Depop: se hai uno stile e un gusto particolare, vorrai interagire soprattutto con profili che hanno uno stile e un gusto simili al tuo

    Questo per due ragioni:

    • per massimizzare le probabilità di vendita
    • per aumentare la qualità della tua interazione con chi sta sull’app

    Potresti obiettare che le vendite avvengono indipendentemente dai like, e che i profili che comprano di più sono spesso profili anonimi, senza nulla in vendita e addirittura senza foto profilo (ma con almeno qualche recensione positiva). Questo è verissimo, ma è altrettanto vero che se non interagisci con nessuno il tuo negozio non ha visibilità per attirare questi profili silenti ma compratori.

    Quindi diciamo che l’interazione non è direttamente collegata con le vendite, ma ne è un prerequisito fondamentale in termini di visibilità. E se devi fare una cosa per forza, preferisci farlo su profili che non ti piacciono, o su quelli che ti piacciono?

    torna all’indice dei contenuti

    Depop per computer

    È possibile accedere al tuo account Depop anche da web su desktop: puoi caricare nuovi articoli, rispondere ai messaggi e usare due funzioni molto utili, sposta in basso i venduti (per raggrupparli tutti in fondo al tuo feed) e riordina (per cambiare l’ordine dei post sul tuo profilo).

    31-37: come comunicare con chi compra

    31. Non mandare messaggi privati a chi mette like sui tuoi post

    Questa è una battaglia di civiltà: se ti arriva un like a un post, per favore, non mandare un messaggio privato a quel profilo cercando di appioppargli quel capo o uno degli altri 50 che hai in vetrina, solo perché stai facendo degli sconti o “hai proprio bisogno di svuotare l’armadio”. Siamo tutt* in grado di contattare chi vende quando vogliamo comprare qualcosa su Depop: qualsiasi proposta al di fuori di questo scenario è S P A M, e come tale va trattata. 

    E lo so che stiamo su Depop per alzare qualche soldo, ma neanche sulle app di incontri esci con tutte le persone che ti mettono un like. Chiaro, no? Si chiama “selezione”, ed è forse l’ultimo grande tratto distintivo dell’umanità dopo il pollice opponibile. 

    Forse questa è una posizione eccessivamente critica, ma quando la maggior parte dei messaggi che ti trovi nell’inbox non è per avere informazioni su qualcosa che hai in vetrina ma è per cercare di venderti qualcosa in maniera indesiderata, quello è il punto in cui chi non ha pazienza si disamora dell’app. 

    Ci sono altri contesti in cui fare offerte a chi mette like è normalizzato con il bottone fai un’offerta, ma continuo a trovare il gesto un attentato al legittimo cazzeggiare di chi scrolla, apprezza e ripete, senza per questo avere l’intenzione di comprarsi mezza app.

    Sull’esempio di Vinted anche Depop ha introdotto il pulsante proponi un’offerta, in modo che chi è interessato a un oggetto possa proporre a chi vende di poter comprare a prezzo scontato. Il principio può non stare molto simpatico a chi vende, ma tutto sommato automatizzare la richiesta elimina parte del fastidio del dover interagire con chi chiede sconti eccessivi (leggi sotto).

    screenshot messaggi privati spam su Depop
    I messaggi privati di autopromozione sono spam! (allarga per leggere meglio, ma anche no)

    32. Abbi pazienza con i lowballer

    Con chi? Con quelle persone che ti offrono 9€ per un oggetto che ne costa 30€. Chi vende di solito ha in odio questa pratica, e una tipica argomentazione è che in un negozio fisico nessuno si sognerebbe mai di entrare e chiedere uno sconto del 70% sul prezzo di listino.

    Questo è vero, ma è vero anche che con un oggetto di seconda mano è più difficile avere un’idea condivisa di quanto può valere. Ma in realtà il punto non è neanche questo: il punto è che anche chi ti contatta con un’offerta ridicola sta manifestando un’intenzione di acquisto. A questo punto sta a te fare una controfferta, e spesso la persona accetta uno sconto inferiore. 

    Se non accetta avrai perso tempo dando credito a una persona inaffidabile, ma per quanto odioso sia l’atteggiamento ti insegna qualcosa: assegna ad ogni oggetto una priorità (togliertelo dai piedi o ricavarne il più possibile?) e valuta le offerte di conseguenza.

    33. Se l’oggetto ha difetti, scrivilo subito

    Scenario ipotetico: metti in vendita un oggetto, usato e con qualche difetto. Vuoi venderlo a tutti i costi, e sorvoli su qualche magagna – magari risolvendo tutto con la magica frase “più foto su richiesta”. Ti dimentichi di averlo pubblicato, torni alla tua solita vita. Arriva un bel giorno in cui qualcuno compra quell’oggetto senza neanche contattarti. Cosa succede?

    Succede che o confessi tutto e ti prepari ad emettere un rimborso preventivo (anche solo parziale), o vivi la menzogna fino in fondo e ti accolli la possibilità di una recensione negativa se la persona non è soddisfatta di quello che riceve. Il punto è: la mancanza è tua, il problema è tuo.

    Per evitare questo genere di situazioni è necessario descrivere tutte le caratteristiche dell’oggetto, fino a raggiungere il limite dei caratteri e della pedanteria più estrema. Esagero, sì, ma non di tanto.

    Come mettere venduto su Depop?

    Se hai venduto l’oggetto in app, la scritta “vendutocompare automaticamente. Se l’hai venduto fuori dall’app, vai sui tre puntini in alto a destra sulla scheda dell’oggetto, e dal menù a tendina seleziona “segna l’oggetto come venduto”.

    34. Spedisci sempre con posta tracciabile

    Spedire con metodi non tracciabili è come fare sesso non protetto: speri che vada tutto bene, ma in cuor tuo sai di non aver fatto abbastanza per evitare le potenziali conseguenze. 

    Al di là della similitudine azzardata, spedendo con posta1 spendi la metà che chiamando un corriere, ma non puoi dimostrare che non è colpa tua nel caso il pacco non arrivi mai a destinazione e si apra una contestazione. 

    Sul Reddit di Depop è pieno di venditori che raccontano di clienti a cui è stato recapitato il pacco che fanno finta di non averlo ricevuto per poter chiedere un rimborso al venditore. È un caso limite, ma senza la prova della spedizione e del recapito come fai a tutelarti? 

    A chi si lamenta del costo della spedizione fai presente che ordini multipli possono essere inviati con un solo pacco per risparmiare; proponi anche la spedizione gratuita in bundle (dopo aver attentamente valutato il prezzo minimo per non rimetterci soldi). Ma non cedere mai sulla spedizione tracciabile.

    Per poter usufruire della protezione PayPal è anche importante spedire solo all’indirizzo riportato nella ricevuta all’interno dell’app. Se qualcuno ti chiede di spedire ad un indirizzo diverso, non accettare la richiesta.

    Come spedire su Depop

    Per spedire i tuoi oggetti hai bisogno di una bilancia (anche una da cucina può andar bene), una busta o una scatola di dimensioni adeguate, un corriere a cui affidare il pacco. Ci sono tanti servizi online (tipo parcelscout.com) che ti permettono di scegliere le spedizioni tracciate più economiche inserendo CAP di partenza e di arrivo, dimensioni e peso del pacco. Per approfondire leggi la guida alle spedizioni di Depop, e su quest’articolo vai ai punti seguenti:

    35. Offri sconti ai clienti ricorrenti

    In uno scenario irto di pericoli come quello che abbiamo descritto finora, il minimo che tu possa fare per sopravvivere è curare la relazione con chi ha comprato da te e ha dato prova di essere disponibile e affidabile. Inserisci dentro il pacco un bigliettino con uno sconto sugli acquisti successivi: il gesto per te è praticamente simbolico, ma chi lo riceve ne sarà riconoscente e tornerà sul tuo profilo con piacere.

    36. Comunica in maniera chiara in ogni fase della transazione

    Depop ha automatizzato ogni passaggio in maniera da colmare le lacune comunicative di venditori e clienti, ma ci sono mille occasioni in cui la comunicazione può fallire lungo il percorso. Da parte tua impegnati ad avvisare chi compra di qualsiasi contrattempo, sii sempre disponibile sulle richieste ragionevoli e mantieni calma e fermezza sulle richieste irragionevoli.

    37. Non accettare pagamenti fuori dall’app

    La tentazione è forte, perché tra commissioni di Depop, di PayPal e spedizione spesso ti entra in tasca solo una piccola frazione del prezzo di vendita. Ma se accetti pagamenti fuori dall’app ti esponi al rischio di truffe e non puoi contare sulla protezione vendite di Depop. Forse se preferisci correre il rischio stai vendendo a un prezzo troppo basso, o semplicemente Depop non è per te la piattaforma migliore dove vendere le tue cose.

    Come funzionano le spedizioni in bundle?

    La spedizione in bundle è una spedizione multipla: con un singolo pacco spedisci più oggetti, facendo risparmiare chi compra sul costo di spedizione (e risparmiando all’ambiente qualche viaggio superfluo). Puoi abilitare la spedizione in bundle sulle impostazioni del negozio, dove trovi tre opzioni:

    • spedizione gratuita (solo per l’Italia), dove il costo della spedizione è interamente a tuo carico e gratis per chi compra;
    • il prezzo più alto, dove chi compra paga come prezzo di spedizione il singolo prezzo più alto tra tutti gli oggetti che vuole comprare;
    • nessuno sconto sulla spedizione, dove chi compra paga la somma dei prezzi di spedizione di tutti gli oggetti che ha scelto.

    Qualsiasi opzione tu scelga, tieni sempre a mente che il costo del pacco varia in base al peso, e di solito aumenta dai 2kg in su.

    torna all’indice dei contenuti

    38-41: come fare acquisti in modo sicuro

    38. Non comprare da chi non ha foto originali dei propri prodotti

    Presta molta attenzione a chi pubblica foto prese dai siti dei produttori e scrive nella descrizione che l’oggetto verrà consegnato in due settimane (magari perché è fatto a mano, così dicono). Si tratta di profili che fanno dropshipping, ovvero ordinano il prodotto per te da un fornitore esterno senza esplicitare l’intermediazione, facendoti pagare un sovrapprezzo per articoli spesso di scarsa qualità. 

    La politica di Depop sul dropshipping (link ad articolo in inglese) prevede che sia possibile vendere in dropshipping, ma solo se l’oggetto è artigianale e disegnato dal profilo che lo vende, se le foto sono originali, e se i termini della collaborazione con la fabbrica produttrice sono esplicitamente riportati nella descrizione.

    In qualsiasi altro caso, la vendita è proibita. Se hai un dubbio su un oggetto fai una ricerca incrociata su Shein o Aliexpress, che sono grossi marketplace da cui di solito attingono i dropshippers. Se lo trovi lì puoi comprarlo direttamente senza costi aggiuntivi – o, ancora meglio, decidere proprio di non comprarlo per non alimentare il circuito della fast fashion.

    oggetto in vendita su Depop e su AliExpress
    Certe volte però neanche avere foto originali è una garanzia :/

    39. Evita transazioni non coperte dalla protezione acquisti

    La protezione acquisti di Depop stabilisce quali sono le modalità per ottenere un rimborso su un acquisto che non ti ha soddisfatto. La protezione è attiva solo se compri beni materiali attraverso il tasto “compra”. Non è attiva:

    • se avviene con altre modalità di pagamento (incluse le transazioni di persona)
    • per beni immateriali come biglietti per eventi
    • se l’oggetto che hai ricevuto è conforme alla descrizione.

    Quando compri fai sempre uno screenshot dell’annuncio al momento della transazione: varrà come prova nel caso tu voglia aprire una contestazione per oggetto non conforme alla descrizione.

    In tutti i casi in cui la protezione acquisti non è attiva: se lo fai sei consapevole che, semmai qualcosa andasse storto, non potrai chiedere a Depop di rimborsarti.

    40. Attenzione ai prodotti di marca

    Qui il rischio è molto simile a quello che corri anche in un negozio fisico, se vende articoli contraffatti; l’aggravante è che non vedi l’oggetto dal vivo e ti puoi basare solo sulla supposta veridicità delle informazioni che ti dà chi vende.

    Se hai dubbi che un oggetto firmato che ti interessa possa essere un falso, contatta chi vende e chiedi ulteriori foto di dettagli ed etichette. Il team Depop italiano ha pubblicato sul suo profilo dei post utili su come riconoscere un falso di alcuni dei marchi più popolari (Chanel 2.55, Prada, Louis Vuitton Speedy, Moncler, Supreme, Yeezy).

    41. Occhio al vintage farlocco

    Il vintage va di moda, e alcuni articoli in particolare spopolano su Depop: i maglioni “tirolesi”, i blazer, le giacche da sci, le felpe in pile, le tute Adidas e così via.

    Quando qualcosa va di gran moda è facile far passare per l’originale qualcosa di molto simile, per sfruttare l’hype e il conseguente rialzo dei prezzi. Il problema è che il vintage, per sua natura, va cercato e scelto: sicuramente non è reperibile nelle quantità oceaniche che la rincorsa al trend vorrebbe disponibili.

    Succede quindi qualcosa di molto insidioso: si cominciano a vendere repliche moderne spacciandole per vintage. Spesso queste repliche sono di scarso pregio, e il rischio è di comprare involontariamente fast fashion mentre si sta cercando attivamente di sfuggirgli.

    Come ovviare a questo rischio? Come al punto 40: se hai un dubbio, chiedi a chi vende più foto per capire. L’etichetta spesso fuga ogni dubbio, se c’è; se non c’è fai attenzione ai dettagli, alle finiture, alle zip e ai bottoni. Può esserti d’aiuto leggere Le cinque mosse per capire se un capo è vintage o retro, anche se il fatto di non poter vedere l’oggetto dal vivo limita l’indagine ai pochi elementi chiaramente visibili nelle foto.

    Se proprio non puoi fare a meno di uno qualsiasi dei capi citati a inizio punto, un consiglio extra è quello, se puoi, di cercarli da te tra le bancarelle del mercato rionale: spenderai sicuramente meno e non dovrai faticare troppo per trovare quello che cerchi.

    E tu, hai già provato a vendere su Depop? Qual è stata la tua esperienza? Quali consigli hai seguito per impostare il tuo profilo? Scrivi la tua nei commenti 🙂

    torna all’indice dei contenuti

    Per approfondire

    La community di Depop su Reddit (in inglese), forum con tante risorse utili per calcolare i prezzi, datare i vestiti, risolvere le controversie, partecipare a sondaggi e condividere i propri traguardi.

    La puntata di Preloved Podcast con Jack Maitland di Depop, (in inglese) per capire meglio come funziona l’app e la community, con qualche consiglio strategico per vendere di più.

    How to sell on Depop FAST 2020 video su YouTube di Styled by Katia (in inglese), uno dei più completi tra le decine e decine di video a tema Depop presenti sulla piattaforma.

    torna all’indice dei contenuti


    Creative Commons License
    I contenuti del blog di Cadute di Stile sono rilasciati sotto licenza
    Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License
    (Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate)
    .


    2 Comments

    1. Maria Grazia

      Ciao, articolo molto interessante, grazie davvero. Domanda: posso pubblicare qualche articolo sia su Vinted che su Depop, magari usando le stesse foto?

      1. Cadute di Stile

        Ciao Maria Grazia, e grazie per il feedback 🙂 Certo che puoi farlo, direi con due accortezze:

        • rimodulando il prezzo su Depop, dato che dal lato venditore ha dei costi più alti rispetto a Vinted;
        • ricordandoti, se lo vendi su una piattaforma, di cancellarlo sull’altra.

        In bocca al lupo!

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *